Giovanni Brancaccio - Ragazza Alla Finestra

autore: GIOVANNI BRANCACCIO
titolo: Ragazza alla finestra
tecnica: affresco
misure: cm. 125 x 90
epoca: 1956. Aprile· giugno 1957
collocazione: via Mario Beretta
iscrizioni: "GIOVANNI BRANCACClO", sul davanzale della finestra

 

dipinto di Giovanni BrancaccioL'opera. L'artista eseguì il bozzetto e il cartone entro il 1956, mentre l'affresco fu realizzato in studio, a Napoli, e spedito il 21 giugno del 1957. Il soggetto raffigura una popolana che si affaccia alla finestra nel rispetto di uno stile figurativo che Brancaccio acquisì e rielaborò dal filone classicista di "Novecento".

 

L'artista. Giovanni Brancaccio nacque a Pozzuoli (Napoli) nel 1903. Frequentò l'Istituto d'Arte di Napoli dove si diplomò nel 1923 ed insegnò incisione dal 1925 al 1935. Dal 1929 fu influenzato dalla corrente artistica di Novecento di cui fu uno degli esponenti di spicco nel capoluogo partenopeo. La sua attività giovanile fu caratterizzata dalla realizzazione di scenografie per gli spettacoli teatrali dei fratelli De Filippo. Sempre nel 1929 partecipò all'Esposizione Internazionale di Barcellona.
Dal 1930 al 1938 espose ripetutamente alla Biennale di Venezia, mentre dal 1931 al 1959 partecipò alla Quadriennale di Roma. Nel 1936 si verificò il primo contatto dell'artista con la tecnica dell'affresco in quanto eseguì delle decorazioni alla Triennale di Milano.
Nel 1940 eseguì degli affreschi a Napoli per la Mostra Triennale delle Terre d'Oltremare e divenne titolare della cattedra di decorazione all'Accademia di Belle Arti di Napoli di cui fu direttore dal 1951 al 1971.
Intorno al 1950 realizzò una serie di affreschi e mosaici al Palazzo delle Poste a Milano, nella chiesa della Città Universitaria di Roma e nella nuova sede della Banca Nazionale del Lavoro a Milano. Nel 1957 Brancaccio vinse il premio Michetti, mentre nel 1959 gli fu assegnato il premio Bagutta. Nel 1966 e nel 1969 partecipò alla Biennale dell'incisione a Cittadella. Nel panorama della sua produzione, infatti, una grande importanza possiede l'attività grafica e incisoria.
Morì a Napoli nel 1975.

 

Notizie storico-critiche. Il soggetto scelto da Brancaccio rientra in un tema spesso affrontato dall'artista che fu sempre molto affascinato dall'ambiente popolare secondo quella che fu una caratteristica costante della tradizione artistica napoletana. L'artista, tuttavia, non si lasciò attrarre dalla facile pittura di genere a carattere folckloristico, ma preferì scegliere i suoi personaggi nel vasto panorama della piccola borghesia immortalata con un certo distacco emotivo.
La "Ragazza alla finestra" di Arcumeggia, ritratta nel suo aspetto quotidiano, appartiene a quel popolo minuto, anonimo, che l'artista amava rappresentare in quegli anni sottolineandone, non come difetti ma come attributi accettabili e piacevoli, anche la maliziosità e l'opulenza fisica.
Stilisticamente l'opera risente dell'estetica caratteristica della corrente artistica di Novecento, alla quale Brancaccio partecipò attivamente tra gli anni Venti e Trenta. Si ritrovano infatti rappresentati, secondo i canoni della pittura tradizionale, soggetti tratti dalla realtà che, tuttavia, vengono trasportati in una dimensione estranea ad essa, in una sorta di "realismo magico", quasi metafisica. La purezza volumetrica della figura e lo schematismo geometrico di alcuni oggetti presenti nell'opera quali il mazzocchio contribuiscono ad annullare la categoria temporale, facendo emergere elementi quali la solitudine, l'attesa e la speranza del personaggio che, affacciandosi alla finestra, con lo sguardo assente, non cerca la commiserazione dell'osservatore.
Considerando il periodo in cui Brancaccio realizzò quest'opera, è facile rilevare la scelta dell'artista di riproporre, senza ulteriori sforzi inventivi, temi e schemi già ampiamente proposti negli anni immediatamente precedenti. L'affresco di Arcumeggia risulta infatti tipologicamente vicino al dipinto "Donne al balcone", eseguito nel 1952 e acquistato poco dopo dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Le affinità riscontrabili sono non solo tematiche, ma anche iconografiche: oltre alla donna che si affaccia da un balcone ritorna l'immagine della compagnia di un uccellino racchiuso in una gabbia. Alla medesima scelta tipologica rispondono anche i visi ovali i cui attributi somatici risultano semplificati con pochi tratti.
In realtà Brancaccio, negli anni in cui eseguì il suo dipinto per Arcumeggia, sperimentò anche soluzioni formali diverse, frutto di una rielaborazione di messaggi derivanti dal cubismo di Picasso e Braque come si può riscontrare nella "Venditrice di cocomeri" del195S e in alcune nature morte come "Frutti di mare" e la "Sedia rosa".
Dal punto di vista cromatico, l'artista fece uso prevalentemente di un colore verde che utilizzò anche per realizzare le piume dell'uccello. Alcune parti del dipinto sono inoltre arricchite da macchie di colore rosso che compaiono sul seno, sulla veste e sul collo.

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Giovanni Brancaccio - Ragazza Alla Finestra

 

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