Via Crucis

Dai primi anni '50 del Novecento l'impegno dell'Ente Provinciale per il Turismo e degli Enti Locali era stato rivolto alla tutela e alla promozione del capoluogo, ma anche di centri minori del territorio, che stavano conoscendo un progressivo abbandono. La vicenda artistica di Arcumeggia aveva preso le mosse nel 1956 con la realizzazione dei primi affreschi e del concorso di pittura estemporanea denominato “Aspetti della Valcuvia”.
Agli inizi di giugno del 1958 Gianfilippo Usellini, che era diventato una delle figure trainanti della manifestazione, lanciò l'idea di realizzare una Via Crucis per la chiesa di Arcumeggia: ciascuna delle quattordici stazioni sarebbe stata affidata ad un artista diverso che, lavorando su un telaio di dimensioni standard, avrebbe svolto il tema sacro prescelto. Durante l'estate si rinnovò l'appuntamento con il concorso “Aspetti della Valcuvia” che, per il terzo anno consecutivo, registrò oltre duecento iscritti; tra loro figurano anche alcuni dei pittori che avevano già affrescato Arcumeggia. A conclusione della intensa stagione il noto critico Agnoldomenico Pica espresse sulla Galleria all'aperto dell'affresco un giudizio significativo che rivalutava la funzione decorativa della pittura a fresco in sintonia con il paesaggio circostante: “In questo senso ci sembrano particolarmente probanti gli affreschi di Bruno Saetti, di Enzo Morelli e, specialmente, quello di Remo Brindisi, il quale, inaspettatamente e con estro del tutto attuale, ha saputo ritrovare il ritmo compendiario e l'ordine generoso di quelle facciate dipinte che, dal Bellunese alla Liguria, furono tra le molte gemme della tradizione italiana. A medesimi principi, di una tematica determinata e di una calcolata funzionalità pittorica, si ispira la recente impresa che, bandita dal fervido ingegno di Gianfilippo Usellini, si concluderà con la dotazione per la chiesina di Arcumeggia di una Via Crucis dipinta da quattordici pittori, uno per stazione.
All'idea iniziale di sistemare i dipinti all'interno della chiesa parrocchiale subentrò, da parte dei dirigenti dell'E.P.T., il proposito di “attuare un'opera veramente di grande rilievo, oltre che per la partecipazione di tanti illustri artisti, anche per quanto concerne la sia presentazione e sistemazione da un punto di vista generale ed architettonico”, come scrisse Beretta informando gli artisti del procedere dei lavori.
L'Architetto Bruno Ravasi progettò la struttura che avrebbe accolto le opere affrescate in quattordici nicchie, e che venne immediatamente realizzata da parte delle maestranze di Arcumeggia. Le prime stazioni furono dipinte nel 1959 da Tomiolo, Usellini, Montanarini e Monachesi.
Il 15 dicembre di quello stesso anno scomparve Mario Beretta; prese il suo posto alla presidenza dell'E.P.T. Emilio Giudici,c \he subito proseguì nella realizzazione dei programmi già tracciati. Nel 1960 si arricchì la Via Crucis di nuove stazioni con i dipinti di Brindisi, Rossi, Montanari e, nonostante fosse passato poco tempo dalla realizzazione delle prime opere si constatò che i primi quattro dipinti avevano subìto dei danni e richiedevano un intervento riparatore.
Gli interventi richiesti furono presto attuati, mentre Brancaccio realizzò nel 1961 la decima stazione.
Il completamento delle stazioni della Via Crucis avvenne nel 1963: Morelli, Carpi, Usellini, Montanari, Sassu portarono a compimento i propri dipinti mentre, a cornice della realizzazioni delle stazioni della Via Crucis, venne organizzata ancora una volta la manifestazione di pittura estemporanea “Aspetti della Valcuvia”, vinta tra gli altri da Albino Reggiori con il dipinto intitolato “Arcumeggia”.
La Via Crucis fu inaugurata il 22 settembre 1963: Arcumeggia si era arricchita di una nuova straordinaria presenza artistica, accanto a quella ormai consueta della Galleria dell'affresco all'aperto.


LE STAZIONI DELLA VIA CRUCIS

Giuseppe Montanari, Gesù condannato a morte, 1963
Sante Monachesi, Gesù caricato della croce, 1959
Aldo Carpi, Gesù cade sotto la croce la prima volta, 1963
Remo Brindisi, Gesù incontra la Madonna, 1960
Enzo Morelli Gesù incontra il Cireneo, 1963
Ilario Rossi Gesù asciugato da santa Veronica, 1960
Luigi Montanarini, Gesù cade sotto la croce la seconda volta, 1959
Giuseppe Montanari, Gesù consola le donne di Gerusalemme, 1960
Gianfilippo Usellini, Gesù cade sotto la croce la terza volta, 1959 e 1960
Giovanni Brancaccio, Gesù spogliato e abbeverato di fiele, 1961
Aligi Sassu, Gesù inchiodato alla croce, 1963
Aldo Carpi, Gesù innalzato e morto in croce, 1963
Gianfilippo Usellini, Gesù deposto dalla croce, 1963
Eugenio Tomiolo, Gesù deposto nel sepolcro, 1959, 1960 e 1965

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